Impatto degli inibitori della Janus chinasi sul rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con artrite reumatoide
È stato studiato l'effetto degli inibitori della Janus chinasi sul rischio cardiovascolare nei pazienti adulti con artrite reumatoide attraverso una meta-analisi di studi randomizzati controllati.
Sono stati cercati studi che riportassero problemi di sicurezza in pazienti con artrite reumatoide che assumevano inibitori della Janus chinasi.
Gli esiti primari e secondari erano tutti gli eventi cardiovascolari e gli eventi cardiovascolari avversi maggiori ( MACE ) / eventi di tromboembolia venosa ( VTE ).
Sono stati inclusi 26 studi randomizzati controllati con 11.799 pazienti. Nessuna differenza significativa è stata osservata per quanto riguarda il rischio di tutti gli eventi cardiovascolari a seguito dell'uso di inibitori della Janus chinasi in generale ( odds ratio, OR 1.04, P=0.89 ), Tofacitinib [ Xeljanz ] ( OR 0.63, P=0.31 ), Baricitinib [ Olumiant ] ( OR 1.21, P=0.66 ), Upadacitinib [ Rinvoq ] ( OR 3.29, P=0.18 ), Peficitinib [ Smyraf ] ( OR 0.43, P=0.35 ) o Decernotinib ( OR 1.12, P=0.92 ).
Allo stesso modo, non vi è stata alcuna differenza significativa per il trattamento di inibitori della Janus chinasi nel complesso riguardo al verificarsi di MACE ( OR 0.80, P=0.57 ) o tromboembolismo venoso ( OR 1.16, P=0.74 ).
L'impatto dose-dipendente di inibitori della Janus chinasi sui rischi di tutti gli eventi cardiovascolari, eventi MACE e tromboembolismo venoso non è stato osservato in Tofacitinib ( 5 mg vs 10 mg ), Upadacitinib ( 15 mg vs 30 mg ), mentre Baricitinib a 2 mg è risultato più sicuro di Baricitinib 4 mg nell'incidenza di tutti gli eventi cardiovascolari ( OR 0.19, P=0.03 ).
Le evidenze esistenti degli studi randomizzati controllati hanno indicato che non è stato osservato alcun cambiamento significativo nel rischio cardiovascolare per i pazienti con artrite reumatoide trattati con inibitori della Janus chinasi in una prospettiva a breve termine, ma sono necessari dati post-marketing per accertare la loro sicurezza cardiovascolare, specialmente alla dose più alta, a causa di un aumentato rischio di eventi tromboembolici per Tofacitinib e Baricitinib al dosaggio più elevato. ( Xagena2019 )
Xie W et al, Ann Rheum Dis 2019; 78: 1048-1054
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